Nepeasy è il vostro portale di riferimento per scoprire Nepi e i suoi incantevoli dintorni. Situata nel cuore della Tuscia Viterbese, Nepi è un punto di partenza ideale per esplorare tesori nascosti e paesaggi mozzafiato che caratterizzano questa regione ricca di storia, cultura e tradizioni. Se siete alla ricerca di avventure uniche o di un tranquillo ritorno al passato, seguiteci in un viaggio alla scoperta di due borghi vicini: Castel Sant’Elia e Sutri. Queste destinazioni offrono una perfetta combinazione di bellezze naturali, arte e storia, promettendo esperienze indimenticabili a pochi passi da Nepi.
Castel Sant’Elia: un incantevole tuffo nel passato
Ad appena 3 chilometri da Nepi, tra gole tufacee e verdi distese, trova posto il borgo di Castel Sant’Elia. Questo luogo, ricco di storia, offre un’immersione unica in un’atmosfera antica, ideale per chi cerca la bellezza dove la natura incontra la spiritualità. Le origini del borgo risalgono agli Etruschi, con visibili testimonianze romane e medievali nelle antiche fortificazioni e stradine acciottolate. Ecco cosa vedere.
La Basilica di Sant’Elia, risalente all’VIII secolo, rappresenta il cuore storico e spirituale del borgo. Nota per il suo imponente portale centrale, la basilica è decorata con motivi che raffigurano la lotta eterna tra il bene e il male, rappresentati da figure di animali e piante intricatamente intagliate nella pietra.
All’interno, la basilica offre un ambiente di meditazione e riflessione, con le sue tre navate e un transetto scarsamente illuminato che enfatizza una sensazione di tranquillità e rifugio. Gli affreschi che adornano il catino absidale e le pareti laterali, rappresentanti il Cristo redentore e scene dell’Apocalisse di San Giovanni, sono esempi luminosi dell’arte religiosa che invita alla contemplazione.
Altro luogo di fede imperdibile è il Pontificio Santuario Maria SS.ma Ad Rupes. Collocato a picco sulla Valle Suppentonia, il Santuario si erge come testimone silente di secoli di devozione mariana, a partire dal suo insediamento originale da parte dei monaci Benedettini nel 520 d.C.
La venerazione della Madonna in questo luogo ha resistito al passare del tempo, sopravvivendo anche a cinque secoli di abbandono seguiti alla partenza dei Benedettini nel 1258. Tuttavia, è stato l’arrivo di Fra’ Giuseppe Andrea Rodio nel 1777 a segnare l’inizio di un rinnovato periodo di splendore per il Santuario, con l’apertura di una scala di 144 gradini scavata direttamente nel tufo, un lavoro imponente che ha reso l’accesso alla Grotta più accessibile per i pellegrini.
Nel 1892, i Frati Minori hanno preso in custodia il Santuario, portando avanti lavori che hanno conferito alla struttura l’aspetto che possiamo ammirare oggi. Il riconoscimento come Basilica Minore e l’assegnazione del titolo di Pontificio nel 1912 hanno ulteriormente elevato il suo status spirituale e architettonico.
La Grotta della Madonna, elemento centrale del culto, risale al VI secolo e ospita un’immagine mariana del XVI secolo che sostituì un affresco più antico. L’iconografia di questa Madonna “ad Rupes” è particolarmente unica poiché rappresenta la Vergine che adora il Figlio dormiente, un tema raro nella tradizione artistica cristiana.
Negli anni 1908-1910, per accomodare il numero crescente di pellegrini, fu costruita la Basilica di San Giuseppe, caratterizzata da uno stile gotico e da un campanile con campane intonate alle stesse note di quelle della Basilica di S. Pietro in Roma. L’interno della basilica è arricchito da opere d’arte come la Via Crucis, il Leggìo, e un Trittico nell’abside che include una copia del Crocifisso di San Damiano.
Oggi, il Santuario continua a essere un punto di riferimento per i fedeli, custodito dalla Congregazione di S. Michele Arcangelo, e rimane un luogo di grande bellezza naturale e tranquillità spirituale, visitato da chi cerca pace e riflessione.
Oltre alla basilica e al santuario, il Museo Civico di Castel Sant’Elia merita una visita per la sua collezione eccezionale di paramenti sacri, documentata fin dal XIX secolo. Questi oggetti, esposti per la prima volta nel 1896, testimoniano la cura e la conservazione del patrimonio religioso attraverso i secoli. Il museo illustra la collaborazione tra le autorità civili e religiose per la gestione e la preservazione di questi tesori.
Per gli appassionati della natura, i Sentieri Eremitici offrono un’opportunità unica di esplorare l’ecosistema unico dell’Agro Falisco. Caratterizzato da estese formazioni di tufo e valli profonde, il territorio ospita una biodiversità che varia con le stagioni, offrendo scenari sempre diversi e affascinanti.
Sutri: un capolavoro di storia e cultura
A circa dieci chilometri, Sutri accoglie i visitatori con il suo imponente patrimonio archeologico. Il Parco Archeologico, con la sua necropoli etrusco-romana e l’anfiteatro, offre una finestra straordinaria sul passato. Il Mitreo, un antico luogo di culto, e il Duomo di Sutri, con i suoi elementi romanici e gotici, completano l’offerta culturale di questo borgo storico.
Il Parco Archeologico di Sutri offre un immenso valore storico e culturale, rendendolo una tappa obbligatoria per chi visita la regione. Fondato secondo la leggenda dal dio Saturno, da cui deriva il nome del borgo, Sutri vanta un ricco patrimonio che si estende su sette ettari di terreno. Tra le sue attrazioni principali, spicca l’anfiteatro romano, interamente scavato nel tufo, senza l’uso di strutture di sostegno. Questo luogo, datato tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C., poteva ospitare circa settemila spettatori, dimostrando l’importanza storica e la capacità ingegneristica dell’epoca.
Oltre all’anfiteatro, il parco include una vasta necropoli rupestre, con 64 tombe scavate nel tufo che illustrano l’evoluzione dei riti funerari romani, dall’inumazione all’incinerazione. Queste tombe, utilizzate dal I secolo a.C. fino al III-IV secolo d.C., offrono uno spaccato unico delle pratiche e delle credenze funerarie antiche.
Un altro gioiello del parco è il Mitreo di Sutri, una struttura scavata nella roccia che originariamente serviva come luogo di culto per il dio Mitra. Trasformato in seguito in luogo di culto cristiano, il Mitreo conserva affreschi di diverse epoche, tra cui spicca quello della Natività. L’edificio, attualmente in restauro, testimonia la continuità e l’adattamento delle pratiche religiose nel tempo.
Infine, sovrastando il parco, si trova la Villa Savorelli, un esempio magnifico dell’architettura e del giardinaggio italiano dal Rinascimento all’Età Romantica. La villa offre una vista mozzafiato sull’area di Sutri e il suo giardino all’italiana è un luogo ideale per una passeggiata rilassante dopo aver esplorato le ricchezze archeologiche del parco.
Visitare il Parco Archeologico di Sutri è immergersi in un capitolo affascinante della storia, scoprendo le radici profonde e le tradizioni che hanno plasmato questa meravigliosa regione italiana. Il borgo di Sutri è vivace anche culturalmente, con eventi regolari e mostre che si tengono al Museo di Palazzo Doebbing, arricchendo l’esperienza dei visitatori.
Gastronomia locale
Dopo una giornata di esplorazioni, non c’è nulla di meglio che sedersi a tavola in uno dei tanti ristoranti di Sutri, dove si possono gustare piatti tradizionali preparati con ingredienti freschi e locali, in un’atmosfera che solo i veri borghi italiani sanno offrire. Mentre per amanti delle sagre, ogni anno agli inizi di settembre c’è la Sagra del Fagiolo di Sutri, arrivata alla 49esima edizione.
Per chi si trova a Nepi e desidera esplorare i suoi dintorni, quelli indicati in questa pagina rappresentano luoghi ideali per ampliare la propria visita della Tuscia. Luoghi ricchi di storia, cultura e bellezze naturali, perfetti per arricchire il soggiorno con nuove scoperte e avventure indimenticabili. Ogni angolo di questi borghi ha qualcosa da raccontare e da offrire, rendendoli destinazioni “da vedere” per ogni turista che visita queste meravigliose zone.